Premio Jacopone da Todi alla carriera 2022
Michele Mari
Chi è
Michele Mari è nato a Milano (1955), dove ha insegnato Letteratura italiana all’Università Statale. Scrittore e filologo, “nei suoi scritti i temi più ricorrenti sono quelli dell’infanzia e della memoria, che in uno stile ricercato spesso usato in chiave gotica e barocca si ispira al genere horror e a quello della fantascienza. In diversi libri inoltre è evidente la matrice autobiografica e in altri la verità storica si intreccia con l’invenzione fantastica. Traduttore, Mari accompagna all’attività letteraria quella critico-filologica dedicata specialmente alla letteratura italiana del Settecento e Ottocento e ha collaborato con quotidiani come il Corriere della Sera, la Repubblica e Il Manifesto” (Treccani).
Le opere
Oltre a numerosi studi ed edizioni di testi, Mari ha pubblicato diversi libri di narrativa (Di bestia in bestia, 1989 e 2013; Io venía pien d’angoscia a rimirarti, 1990; La stiva e l’abisso, 1992; Euridice aveva un cane, 1993; Filologia dell’anfibio, 1995; Tu, sanguinosa infanzia, 1997; Rondini sul filo, 1999; Tutto il ferro della torre Eiffel, 2002; Verderame, 2007; Rosso Floyd, 2010; Roderick Duddle, 2014; Asterusher, 2015 e 2019; Leggenda privata, 2017; Le maestose rovine di Sferopoli, 2021), due raccolte di poesia (Cento poesie d’amore a Ladyhawke, 2007, e Dalla cripta, 2019), il volume di saggi I demoni e la pasta sfoglia (2017), e i fumetti La morte attende vittime (2019). Fra le sue traduzioni, opere di Melville, Stevenson, Wells, Crane, London, Orwell, Steinbeck, Gombrowicz.
Perché leggere oggi Michele Mari?
Perché i mostri e i fantasmi esistono. Ma non sono le creature fantastiche a cui pensiamo di solito. Vivono dentro di noi: sono i nostri desideri e le nostre paure, i ricordi e i traumi, gli impulsi e le aspirazioni, le emozioni e i pensieri. Michele Mari ha dato vita al mostro che ci portiamo dentro, il nostro mondo interiore, e gli ha insegnato a parlare. Di più: ha dimostrato che tutta l’arte umana, il linguaggio, la cultura, sono tentativi di entrare in contatto con la nostra natura irrazionale, opaca, “muta”. Nell’immaginazione di Mari il punto di massima complessità e astrazione coincide spesso con il punto di massima adesione alla vita del corpo: dallo stabilizzarsi del respiro minaccioso di una belva nasce il ritmo sublime della poesia.
Dove posso leggere le sue opere?
A Todi puoi trovare le sue opere nella biblioteca comunale, dove sono presenti quasi tutti i titoli della sua ricca produzione.